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20 nov 2012

Val Formazza


Un piccolo comune montano di 400 abitanti dove tutti si conoscono e sanno tutto di tutti.

Nell’agosto 1987 una disastrosa alluvione: frane e detriti dai torrenti laterali su gran parte del fondo valle. I verdi prati, orgoglio di generazioni di nostri antenati, ricoperti di pietrame.
La nostra gente sconvolta. Un pensiero diffuso: dobbiamo andarcene!

Poi arriva un Angelo (non in senso metaforico, si tratta di Angelo Testa) con un gruppo di Gen.
Carriole, badili e tanta buona volontà, cominciano a ripulire i prati, stimolando noi a riprendere fiducia.
Poi gli interventi più importanti. Con l’aiuto finanziario dello Stato e il lavoro di tutti la valle tornò più bella e sicura di prima.
Fu una benedizione di Dio anche l’alluvione? In un certo senso si perché stimolò tante iniziate.
Nacque la Cooperativa Agricola con l’intento di ridare ossigeno ad un’agricoltura in declino.
Progettammo una stalla moderna per un centinaio di bovini e la capacità di stoccare i foraggi dei prati rimessi in ordine dopo l’alluvione.
Significativa e simpatica la partecipazione di tanti alla raccolta estiva del fieno; abolito il concetto di proprietà dei fondi, prestazione gratuita a gruppi e verso sera un momento di distensione con panini vino e aranciata.
E i fondi per questa iniziativa?
La Regione, interpellata, rispose negativamente stante il fallimento di iniziative analoghe in altre zone.
Stimolati dai soliti amici (Angelo Giovanni Bici) decidemmo comunque di partire: Soldi dai soci, un aiuto dalla Comunità Montana, dal Comune e tanto volontariato.
Quanto lavoro!
Un’esperienza nuova di unità per un fine comune.
Ad opera ultimata anche dalla Regione, in deroga a tutte le normali procedure e alle deliberazioni precedenti, vennero erogati i contributi necessari per far fronte agli impegni verso i fornitori e per restituire i prestiti dei soci.
La conduzione della stalla affidata a quattro giovani del posto, dopo un periodo buono, conobbe qualche difficoltà; attualmente è gestita da un capace imprenditore che ha saputo dare nuovo impulso alla struttura anche con significative innovazioni quali il “robot”per la mungitura (senza intervento di operai) e una attenta commercializzazione dei prodotti.
Centrato l’obbiettivo di mantenere il verde dei prati con lo sfalcio e l’utilizzo del foraggio e la presenza dei bovini che ci consenta ancora di gustare prodotti naturali (latte, burro, formaggi, ecc.).

Tutto bello? Ci sono stati anche momenti difficili, di apprensione, di notti insonni; tutte prove che il Signore permette perché impariamo a fidarci di Lui.
Sentivamo di dover vivere in unità questi momenti era bello poterci confidare e scambiare idee aiutandoci a offrire tutto alla volontà di Dio.
Ci ha fatti crescere.

Dopo la Cooperativa Agricola è nata anche una Cooperativa di lavoro.
Attualmente quattro giovani vi lavorano stabilmente in campo edile; altri lavori stagionali per altre persone, un negozio di artigianato e altro ancora.
Nell’anno 2000 abbiamo costituito una società con 60 soci per operare in campo turistico.
Una legge Regionale legata “Torino 2000” assegnava contributi fino al 70% per la realizzazione di strutture turistiche.
Ci siamo impegnati nella costruzione di un albergo-centro sci di fondo nella parte alta della valle nella zona di Riale.
La gestione ancora non da risultati soddisfacenti complice la crisi economica che stiamo vivendo, però siamo sicuri che se noi continuiamo ad essere quel tassello che il Signore ha pensato per il suo mosaico abbiamo fatto tutta la nostra parte.
Una frase di Gesù ci aiuta:”Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri.

Potete visitare i seguenti siti per vedere le foto di ciò che in questi anni abbiamo vissuto.


I volontari della Valle Formazza
Dionisio, Mario, Achille, Vittorio.

2 commenti:

  1. Sono stato di recente in Val Formazza, nella casetta alpina di Chioso gestita da don Paolo Zago!
    Grazie per il bell'articolo e soprattutto per aver saputo passare il significato della vostra storia.
    Un abbraccio,

    Fausto

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  2. Una precisazione.
    Nel 1987 dopo l'alluvione ci fu una iniziativa sempre sostenuta dalla cooperativa "Nuova Formazza" che ha dato lavoro a 5 ragazze per 5 anni. La sede era nella casa Parrocchiale per la generosità del Parroco Don Emilio. Le ragazze cucivano abiti da lavoro e facevano un buon lavoro perchè bene avevano imparato, inizialmente sotto la guida dela moglie del Sig. Dionisio. La distanza dalla ditta fornitrice che era nei pressi di Saronno e le scelte diverse fatte da alcune ragazze consigliarono nel 1992 di chiudere la collaborazione. Giuseppe Scorti

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