(1971-1990)
VERRA’ PROCLAMATA BEATA
Sabato 25 settembre 2010
Al Santuario della Madonna del Divino Amore (Roma)
Il Vescovo Maritano, promotore della causa:
“Una testimonianza sorprendente di fede, di fortezza, di una giovane di oggi”
“Quanta luce nelle sue parole, nelle sue lettere, nella sua vita!
E’ modello e testimone per giovani ed anziani”
L’annuncio della cerimonia di Beatificazione di Chiara Badano è stato diramato dalla diocesi di Acqui con il seguente comunicato (12.3.2010):
“Il Vescovo della diocesi di Acqui, Mons. Pier Giorgio Micchiardi, unitamente alla Postulazione della Causa di canonizzazione, annuncia la prossima beatificazione della Serva di Dio Chiara Badano.
Il solenne rito avrà luogo sabato 25 settembre, alle ore 16, nel santuario della Madonna del Divino Amore (Roma - Castel di Leva), presieduto da S. Ecc. l’Arcivescovo Mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Nell’Aula Paolo VI, alle 20,30, i giovani animeranno un incontro di festa.
La domenica 26 settembre, alle ore 10,30 nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, sarà celebrata la S. Messa di ringraziamento, presieduta da S. Em. il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”.
L’iniziativa del processo di beatificazione è dell’allora vescovo di Acqui, Mons. Livio Maritano che aveva conosciuto personalmente Chiara Badano. Così ne spiega la motivazione:
“Mi è parso che la sua testimonianza fosse significativa in particolare per i giovani. C’è bisogno di santità anche oggi. C’è bisogno di aiutare i giovani a trovare un orientamento, uno scopo, a superare insicurezze e solitudine, i loro enigmi di fronte agli insuccessi, al dolore, alla morte, a tutte le loro inquietudini. E’ sorprendente questa testimonianza di fede, di fortezza da parte di una giovane di oggi: colpisce, determina molte persone a cambiare vita, ne abbiamo testimonianza quasi quotidiana”.
La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, così annuncia al Movimento nel mondo i prossimi eventi: “Vogliamo cogliere questa occasione per diffondere più al largo possibile, particolarmente tra i giovani, il messaggio che Chiara Luce ci lascia”.
L’iter - Fase diocesana del processo per la causa di beatificazione: 1999-2000. In Vaticano: il 3 luglio 2008 la Serva di Dio, con il riconoscimento delle “virtù eroiche” è dichiarata Venerabile. Il 19 dicembre scorso, è stato promulgato dalla Congregazione delle cause dei Santi, dietro autorizzazione del Santo Padre, il decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione di Chiara Badano: si tratta della guarigione improvvisa di un bambino di Trieste affetto da una gravissima forma di meningite fulminante. I medici gli avevano dato 48 ore di vita.
Il nome: “Chiara Luce” – Le viene dato da Chiara Lubich , nel luglio 1990. In risposta ad una lettera di Chiara Badano, le scrive tra l’altro: “Grazie anche della tua foto. Il tuo viso così luminoso dice il tuo amore per Gesù… “Chiara Luce” è il nome che ho pensato per te. E’ la luce di Dio che vince il mondo.
CHI È CHIARA LUCE BADANO
Dal comunicato stampa della diocesi di Acqui del 19.12.2009
Chi è Chiara Luce? A lungo attesa, nasce a Sassello il 29 ottobre 1971 e cresce in una famiglia semplice che la educa alla fede. Ricca di doti naturali, bella e sportiva, ha molti amici che la considerano, al tempo stesso, normale e straordinaria. Aderisce come Gen (Generazione Nuova) al Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich , dove scopre Dio come Amore e ideale della vita, e si impegna a compiere in ogni istante, per amore, la sua volontà. Coltiva l’amicizia con Gesù, che riconosce presente nel prossimo; predilige i piccoli, gli umili e i poveri, tra cui i bimbi dell’Africa, ove sogna di recarsi come medico.
A 17 anni, colpita da tumore osseo, affronta la malattia affidandosi all’amore di Dio. Di fronte alla sofferenza ripete: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». A chi l’avvicina comunica serenità, pace e gioia. “Chiara Luce” - così amava chiamarla Chiara Lubich - lancia un messaggio ai suoi coetanei: «I giovani sono il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare loro la fiaccola come alle Olimpiadi. Hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene».
Il 7 ottobre 1990 saluta la mamma dicendo: «Sii felice, io lo sono!» e va incontro allo Sposo. La sua vita è la testimonianza di un sì incondizionato all’amore di Dio, un sì ripetuto fin da piccola, un sì che, in cordata, con i suoi genitori, con Chiara Lubich , con i giovani con cui condivide la stessa scelta di vita, ha saputo trasformare la malattia in un cammino luminoso verso la pienezza della Vita. Immediato l’eco della sua santità che si è divulgato progressivamente.
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