
Sassello, 29 ottobre 2010, tardo pomeriggio
I colori d’autunno ci accolgono nel Parco del Beigua e il sole basso del tramonto ci regala la luce riflessa ovunque in quel di Sassello, persino le foglie degli alberi brillano in questa giornata di beatitudine. «Che regalo ci ha fatto la Chiesa!» commentiamo poi con mons. Livio Maritano al termine della celebrazione della messa delle 18. E’ la prima messa di memoria liturgica della “nostra” Chiaretta, una donna magnifica che sa “rapire” l’attenzione e l’anima di chi incontra il suo sguardo pieno di Dio.
Il paese è umilmente vestito a festa, ma appena giungiamo davanti alla chiesa parrocchiale, addobbata con le stampe fatte tramite la ditta di Enrico, ci accorgiamo che anche i cuori dei parrocchiani sono colmi di gioia. Al tempo stesso incontriamo subito Gesù Abbandonato nel volto contrariato di una persona infastidita di fronte a tanta solennità. Ci rimane dentro questa ferita, perfetta per poter farci uno con i sassellesi che, non senza fatica e con grande dignità, stanno camminando dietro le orme di Chiara. L’incontro programmato per le 15.30 in teatro l’abbiamo ormai perso; a cena Giuliano e alcuni organizzatori ci racconteranno poi che è stato un bel momento di libere testimonianze di amici di Chiara - tra cui Franz Coriasco che ha presentato brevemente il suo libro - che si sono avvicendati sul palco.
In chiesa il coro sta provando i canti, è un coro speciale perché raccoglie il desiderio di unità; infatti, ci sono membri delle due cantorie del paese e dei gen della zona.
Ci vengono incontro per salutarci alcuni amici di Chiara, Paola e Giuliano emozionatissimi, ma ancora prima ci accoglie Chiaretta con il suo splendido e, in tutti i sensi, gigantesco volto, lì, sul lato dell’altare preposto all’annuncio della viva Parola di Dio.
Di lì a poco ha inizio la celebrazione in una chiesa gremita. I vescovi e il parroco ricordano il grande senso di Dio che Chiara ha vissuto in ogni attimo e di come il binomio “Chiara Badano - Sassello” sia perfetto. Lo ribadisce don Giancarlo Faletti, copresidente del movimento, alla fine della messa: «Chiara è un fiore splendido che si innesta su una pianta che è Sassello» e poi ricordando l’universalità di quella celebrazione (in unità con le migliaia celebrazioni quasi in contemporanea) ha detto: «questa chiesa sarà troppo piccola!», c’è parsa una piccola profezia di quanto grande diventerà la fama di santità di Chiaretta.
Con la festa nel cuore per aver appena incontrato Gesù nell’Eucarestia andiamo in fiaccolata al campo santo. Sentiamo che questa fiaccola tra le nostre mani è un grande dono, è il testimone della staffetta che Lei desidera passare ai giovani, così Le chiediamo, un po’ commossi nel pronunciare la sua preghiera di intercessione, di essere la “capo cordata” di tutti noi.
Mamma Teresa davanti alla tomba canta “SONO GRAZIE” e ci affida tutti alla sua “stellina”.
Poi accompagniamo Ruggero alla trattoria, tra le tante cose che ci siamo detti ha desiderato ringraziare voi, gen di Bergamo, per la bella lettera e i doni ( il salame conta di mangiarlo al ritorno dalla Francia). Ci sembra di “scortarlo” perché si ferma con tutti per un saluto o una buona parola, questo lo rende specialissimo. Dalla trattoria le donne, Mariateresa e la Chicca, lo mandano a cercare da Franz che benevolmente lo “sgrida”, ma sotto si legge tutta la stima. A Ruggero, infatti, non bisogna dire due volte che è pronta la cena, questo ci fa pensare a come l’Amore trasforma tutto, anche queste piccole caratteristiche del carattere di un papà!
Un abbraccio e un augurio per il loro viaggio in Francia che a noi piace simpaticamente definirlo “tournee”. Sì una tournee che per loro è cominciata quando sono stati scelti per diventare mamma e papà della Beata Chiara Luce Badano.
Vi salutiamo con l’augurio che ci ha fatto Giuliano alla nostra partenza «Puntiamo in alto su tutto!»
1 Federica e Paolo M.



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