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20 mag 2010

DAI LUCE ALLA VITA

DAI LUCE ALLA VITA: questo il titolo della manifestazione che Scienza & Vita ha organizzato per la serata di sabato 29 maggio, in Piazza Vecchia a Bergamo, per promuovere la cultura della vita.
In particolare la manifestazione desidera porre un segno di attenzione nei riguardi dei bimbi cui è stato impedito di venire alla luce mediante l’aborto: durante la serata, al centro della piazza, verranno accese circa 5.000 candele, simbolo del dono della vita, preziosa e delicata come una fiammella, e in ricordo di chi questo dono non lo ha potuto assaporare.


Non si tratta di certo di giudicare le donne o le coppie che, molto spesso per storie di solitudine e povertà, hanno scelto questa strada ... l’aborto non è mai una storia a lieto fine …
Al contrario si desidera offrire la testimonianza di un orizzonte di accoglienza della vita, possibile e realizzante, pur in mezzo alle difficoltà. Nessuna mamma infatti ha mai rinnegato la scelta di aver portato a termine la gravidanza, mentre immense sono le sofferenze psicologiche del trauma post – aborto.

La cosiddetta ”interruzione di gravidanza”, paradossalmente definita “diritto” da taluni ambienti culturali, è in verità la soppressione del diritto del più debole di venire al mondo. Impressionanti i numeri ufficiali denunciati alla Comunità Europea: 1.200.000 bambini non nati ogni anno nella nostra terra d’Europa, 1 gravidanza su 5. Un reale genocidio che viene ancor più amplificato dai dati provenienti da Cina e paesi asiatici …

Che fare?
Siamo chiamati a non essere indifferenti, prendendoci a cuore queste situazioni di sofferenza: si tratta da un lato di essere testimoni della misericordia e della possibilità di rinascere a vita nuova, e dall’altro di annunciare la verità per quello che è, perché l’umanità cambi rotta.
Si tratta di adoperarci a piene mani per costruire quell’unità concreta che si fa “culla della vita”. Laddove infatti c’è una rete di sane relazioni, la paura, o l’egoismo vengono vinti dalla fiducia e dalla solidarietà, e con naturalezza ci si apre al futuro e all’accoglienza. È la strada della felicità.

Questo impegno si deve tradurre anche in impegno civile, perché la società tutta riscopri la sua vocazione alla vita, e le scelte politiche, economiche e sociali si orientino in questa direzione.
Non c’è vera civiltà senza il rispetto della vita.
L’impegno dell’Associazione Scienza e vita si colloca proprio in questa prospettiva antropologica, che riconosce nella vita umana un bene indisponibile, da tutelare fin dal concepimento, e in tutte le sue fasi, specie quelle dove più è vulnerabile: nella crescita e nell’educazione, nell’esperienza della malattia e fino alla morte naturale.

Come Opera di Maria – Movimento dei Focolari, si è deciso in unità di aderire e promuovere l’iniziativa, condivisa anche con altre associazioni e movimenti: innanzitutto gli aderenti del Movimento per la Vita di tutte le sezioni bergamasche, i vari Centri di Aiuto alla Vita operanti sul nostro territorio (che aiutano concretamente le mamme in difficoltà), l’Associazione Difendere la Vita con Maria (che si adopera silenziosamente per il dignitoso seppellimento dei bimbi non nati). A queste realtà, in prima linea in difesa della vita, si sono aggiunte le ACLI, la comunità del Rinnovamento dello Spirito, Medicina e Persona, Alleanza Cattolica, l’Associazione Famiglie per l’Accoglienza, alcuni circoli culturali ed altri ancora.

L’appuntamento è quindi per sabato 29 maggio: tutti siamo attesi per accendere la nostra simbolica candela, il nostro si alla vita.
Chi desiderasse dare il suo concreto aiuto all’attività di piazza può contattarmi (320.081.53.47).
Ma più di tutto chiediamo l’unità e la preghiera perché questa manifestazione, di certo delicata per i temi proposti, sia espressione semplice che narri la bellezza della vita, e sia una mano tesa a coloro che sono in difficoltà. 
Enrico




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